Mia moglie è appena partita per una settimana di lavoro all’estero e sicuramente si è portata via qualcosa di mio perché non sono più tutto intero. Temo sia lei, che fa parte di me.
Il vigile mandato a controllare se abito in casa mia per il cambio di residenza mi contesta che il tavolo di cucina è ingombro di libri, segno che non ci abito. Già, che cosa strana, avere dei libri sul tavolo invece del pecorino e del fiasco del vino.
Ho una figlia che stasera parte per un viaggio di oltre venti ore di aereo per stare via almeno un anno a lavorare in un luogo lontano. Per 25 anni ho cercato di insegnarle a volare da sola e ora che lo fa mi sento a terra.
Il mio bisnonno combatté nella Prima Guerra Mondiale facendo da copilota sul biplano di Francesco Baracca. Formavano la famosa coppia Baracca e Burattini.
Sembra incredibile ma quando ero ragazzo si entrava nei cinema anche a metà film. Se capitava, si vedeva la fine, poi l’inizio, si capiva com’era andata e si andava via quando ricominciava la parte già vista.
La mia figlia ventiseienne, che lavora perfettamente in smart work, da un mese si è trasferita, da sola a vivere alle Canarie, bassissima incidenza di Covid, sole e mare tutto l’anno, e ci resterà finché le piacerà starci. In pratica, non ho più niente da insegnarle.
Quando i ragazzi leggevano ancora i fumetti. Eravamo così, come in questa fantastica foto ritrovata dal mio amico Elvezio Pesci, scattata da suo padre.
Telefono al famoso teatro delle marionette Colla, a Milano.
“Vorrei prenotare due posti per lo spettacolo di marionette”
“A che nome?”
“Burattini.”
Gelo.
Nel caso passiate in edicola, vi segnalo questo capolavoro di Isaac Asimov. Il titolo deriva da una citazione di Schiller: “contro la stupidità neanche gli dei possono niente”.
Ho scoperto che mia moglie non sa attribuire la battuta “Noi non siamo tortore, siamo oche”. Indago. Non ha mai visto “Gli Aristogatti”. Può essere giusta causa di divorzio?
Sono andato a farmi una TAC e il medico era un entusiasta lettore di Zagor che ha riconosciuto il mio nome. Mi era successo tempo fa anche facendo una colonscopia e per fortuna era entusiasta anche quello.
Mia moglie maestra d’asilo mi manda una sua foto. Cioè, voglio dire, tutte le maestre d’asilo ai fidanzati mandano le foto sexy e la mia, a me, quella dove avvita i bancali?
Due lettori di Zagor che non conosco mi hanno invitato a pranzo con una trattoria sperduta nelle campagne di Parma. Ci sto andando. Spero non sia un agguato dei detrattori. Sarebbe una detrattoria.
Ho scaffali alti fino al soffitto e a tutta parete, con libri in tripla fila. È probabile che alcuni non li riprenderò più in mano, fino a quando li venderanno gli eredi. Ma io so che ci sono e mi dà pace e serenità fissare l’immensa libreria stando disteso sul divano.
Ieri ho detto al mio nipotino di sette anni che coi bambini depositati nel parco giochi interno all’Ikea e non ritirati entro due ore esatte dai genitori, ci fanno le polpette svedesi. Temo di averlo terrorizzato per l’eternità.
Sul treno una comitiva di adolescenti (forse una scolaresca o giovani in gita con l'oratorio) comincia a cantare in coro "Alla fiera dell'Est" (un topolino mio padre comprò). Un ragazzo esterno al gruppo li ascolta e chiede: "Bella! L'avete inventata voi?"
La quantità di cibo con cui la gente riempie i vassoi ai buffet degli hotel in rapporto a quel che viene lasciato andandosene, dà la misura dell’educazione e della civiltà delle persone.
Chiude la Mondadori di via Marghera a Milano. Era uno dei miei appuntamenti fissi in pausa pranzo. E quanti incontri con il pubblico! Un altro pezzo di Fantàsia inghiottito dal Nulla.
Al funerale del mio amico ho pianto. Però dopo ci siamo ritrovati con gli altri compagni di mille avventure a ridere al ricordo dei giorni allegri trascorsi con lui, e c’era la sua risata con noi.
Ho regalato a mio padre ottantenne un libro di lettura delle elementari degli anni quaranta, trovato su ebay (due spiccioli). L’ho sorpreso a leggerlo con le lacrime agli occhi.
Vorrei andare in pensione e iscrivermi di nuovo al liceo classico per studiare daccapo latino, greco, storia, filosofia, e letteratura italiana con la consapevolezza di adesso.
Io e Valentina
@ICronica
siamo stati travolti dall’affetto, la simpatia, i complimenti trasmessi da tutti i vostri auguri. Li abbiano letti tutti. Grazie di cuore.
Incredibile, e perciò da fotografare. Nel novembre del 2019, nella stessa fila di sedili della metropolitana di Milano, tre passeggeri su quattro leggono pubblicazioni di carta, e uno addirittura un fumetto.
Quando mi sarà possibile non mi vaccinerò tanto per tutelarmi, ma per riavere indietro il mio mondo di fiere del fumetto, ristoranti, cinema, concerti, feste di piazza, spostamenti liberi nel mondo.
Casa nuova, il figlio decenne dei vicini si affaccia a curiosare. Sbalordimento davanti alla montagna dei miei fumetti. “Te ne regalo uno che ho scritto io”, dico. Pare entusiasta. Gli passo uno dei volumi di Zagor di Repubblica. Lo valuta. “Troppo lungo”, sentenzia, e se ne va.